Francesco Venditti girerà un film su Pasolini. Al Cometa Off sino al 27
“Faccio l’uomo che sa solo Odiare”
Francesco Venditti, l’uomo «capace solo di odiare». Sì, ma siamo a teatro, e lo spettacolo che è in scena al Cometa Off fino al 27 Marzo si chiama “la Fine della Fiera”. Lui, classe 76, si è buttato a capofitto – da quando di anni ne aveva 14 – nella carriera di doppiatore prima, di attore poi. E c’é uno scopo in nella sua carriera. Il suo prossimo film sarà su Pasolini. E lui interpreterà Ninetto Davoli.
Francesco Venditti come procede la sua carriera d’attore?
«Benissimo»
qual’é la storia che il suo personaggio racconta?
«Allora, intanto è la storia di quattro personaggi. Il mio è l’uomo capace solamente di odiare. Sono quattro persone che si incrociano attraverso i loro monologhi. Sono una sorta di confessioni, come se fossero davati ad uno specchio.
i loro nomi?
«Sono senza nomi, non sono neanche contestualizzati in un luogo».
è una sorta di Teatro dell’assurdo?
«No no è molto veritiero. Sono confessioni che potrebbero essere fatte davanti uno specchio, piuttosto che davanti uno specchietto retrovisore, piuttosto che davanti lo specchio del cesso di un bar».
quindi non è il personaggio-scrittore che però non scrive?
«No, lo scrittore che ha smesso di scrivere è interpretato da Sabatucci. Impazzisce perché non butta giù una riga. Poi c’è l’uomo capace solo di amare. L’altra è Veruska Rossi, un’archivista che non esce di casa da almeno 20 anni, e scopre di essere braccata solo da se stessa».
domanda d’obbligo: ma non sarebbe stato più facile seguire le orme di suo padre?
«No. Anzi, credo che se avessi avuto un padre attore, io non avrei avuto questa esigenza».
quale è il film che le ha dato di più, in quanto a esperienza?
«Ce ne sono svariati, “Fate come noi” si Apolloni, “Io no” di Izzo, “Roma Nuda” di Giuseppe Ferrara».
prossimi progetti?
«Intanto continuare con il nostro gruppo teatrale. Poi riprendere il film su Pasolini, dove interpreto Ninetto Davoli».
quando uscirà?
«Lo dobbiamo girare. E mi piacerebbe fare un musical».
e la sua passione per la recitazione?
«Avevo 13-14 anni. Tutto è partito dal doppiaggio e dalla letteratura. Lessi “L’amico ritrovato”. Da allora in ogni libro che leggo rintraccio il personaggio che vorrei interpretare».
(Simona Caporilli – s.caporilli(at)iltempo.it)